Dott. Mauro Bruni. Psicologo e Psicoterapeuta nella regione Lazio con autorizzazione n° 16606
In questa pagina mi presento. E’ utile se sei interessato a capire chi sono e come lavoro. E’ difficile fidarsi di qualcuno “a scatola chiusa”; per questa ragione voglio esporre la mia personale idea di psicologia, e come da quasi dieci anni sto lavorando per renderla il più possibile chiara e comprensibile a tutti.
Il mio approccio
Leggi tuttoSe stai leggendo questa pagina può essere che tu non abbia problemi particolari ma solo la necessità di acquisire informazioni oppure migliorare qualche aspetto. Se invece stai vivendo una difficoltà più seria, troverai anche i primi consigli per orientarti in una scelta più consapevole.
Se senti che le cose sono peggiorate nell’ultimo periodo, se le tue giornate sono diventate difficili da sopportare, può essere che tu ti senta particolarmente confuso/a circa il da farsi. Magari sai che è necessario fare qualcosa per cambiare ma non vedi una via d’uscita: molte persone credono che nessuno possa aiutarle, che ormai non c’è più niente da fare perché è passato troppo tempo, oppure che si “meritano” di trovarsi in una situazione del genere
Questi pensieri sono normali!
Indicano che una parte di te sta cercando di risolvere la situazione mentre un’altra è convinta che non esista.
Fermati cinque minuti e rifletti! Le decisioni prese in fretta o quando si è provati, raramente si rivelano utili perché non considerano tutte le parti del problema.
Prova a rispondere a queste domande:
-
Esistono dei motivi che mi impediscono di chiedere aiuto?
-
Quanto mi sta costando avere questo problema?
-
Come sarebbe la mia vita e quella della mia famiglia senza questo problema?
Forse è capitato anche a te: solitamente le persone impiegano un po’ di tempo per rendersi conto di avere delle difficoltà che non si risolveranno da sole.
Tuttavia, può passare ancora molto altro tempo prima di decidere di rivolgersi ad un professionista. A volte ci si vergogna, mentre in altri casi si è intimoriti dal contatto con lo psicologo perché non si sa cosà accadrà di preciso e se saremo a nostro agio.
Evoluzione del problema > |
||
Se scegli questo… | Allora devi sapere che… | …il futuro |
IPOTESI 1 – “non mi faccio aiutare, non serverebbe a niente, passerà con il tempo” | La maggior parte dei problemi psicologici tendono ad aggravarsi con il passare del tempo piuttosto che risolversi da soli. Inoltre soffrire ogni giorno aumenta il rischio di sviluppare nuove malattie. |
Come saresti tra 5 anni? E il tuo lavoro? Come vedi in generale la tua vita? Ti sentiresti soddisfatto così? |
IPOTESI 2 – “Non ho intenzione di parlare dei miei problemi con nessuno. Il mio medico mi darà dei farmaci” | Assumere farmaci può far stare meglio. I farmaci però non aiutano a riallacciare i rapporti perduti, non eliminano il senso di inadeguatezza, non possono progettare il tuo futuro. | Come saresti tra 5 anni? E il tuo lavoro? Come vedi in generale la tua vita? Ti sentiresti soddisfatto così? |
IPOTESI 3 – “voglio riprendere il controllo della situazione. Mi lascio aiutare da un professionista. Del resto in passato sono già stato in grado di risolvere i miei problemi” | Fare il primo passo è già sufficiente a sperimentare un senso di liberazione e autonomia. Già dopo poche sedute ci si sente meglio. Nella maggioranza dei casi si riprende presto il controllo della situazione. |
Come saresti tra 5 anni? E il tuo lavoro? Come vedi in generale la tua vita? Ti sentiresti soddisfatto così? |
Quando trascuriamo un problema psicologico, può nascere la falsa convinzione che non ci sia niente da fare e che certe cose non cambieranno mai.
Questo pensiero è come un virus che soffoca la nostra capacità di immaginare il futuro!
Per esperienza so che il corpo umano ha delle potenzialità di recupero straordinarie. A volte ce ne dimentichiamo. Non esistono persone senza questa capacità. Esistono persone che per vari motivi sono convinte di non averla.
- aspettare che arrivi una soluzione dall’esterno, magicamente, non è mai una buona soluzione. Solo tu puoi aiutarti
- aspettare che il problema passi con il tempo, non è mai una buona soluzione, perché ripetere le stesse azioni porterà sempre allo stesso risultato.
La soluzione è scegliere!
Uno psicologo molto famoso (Albert Bandura) ha scoperto che chi coltiva dentro di sé un atteggiamento di fiducia e speranza nelle proprie capacità più facilmente raggiunge i propri obiettivi.
E la ragione è semplice!
Chi nutre una grande speranza nelle proprie forze, si pone nei cofronti della vita e degli altri con un atteggiamento mentale che lo porta a provare e riprovare, senza arrendersi. Alla fine è matematico, ci si riesce!
Pensaci: si hanno più possibilità di centrare un bersaglio sparando un colpo solo oppure dieci, quindici, venti?
Una scelta coraggiosa
Tutti siamo in grado di sviluppare un atteggiamento di autoefficacia. Il fatto è che nei momenti di difficoltà, senza accorgercene, siamo molto più concentrati sui nostri difetti e sugli errori commessi, dimenticandoci del resto.
Se aspettiamo troppo prima di agire, queste percezioni possono danneggiare l’autostima, con il risultato di rendere ancora più difficile il primo passo verso il cambiamento.
In più, molte persone rinunciano a prendersi cura di sé perché ritengono che non sia facile parlare con uno sconosciuto, dato che si espone alla critica e al giudizio la parte più intima e vulnerabile presente in ognuno di noi.
Altri provano vergogna, oppure non vogliono ammettere di avere un problema. Infine, i luoghi comuni che ancora circolano sulla figura dello psicologo non aiutano nella decisione.
Ma perché non ci vergogniamo di andare dal medico?
Tutti in qualche modo sappiamo la risposta: l’apparato psichico riguarda il modo di stare insieme agli altri, ci serve per comunicare chi siamo, cosa sappiamo e cosa sentiamo.
Quando qualcosa non va, immediatamente abbiamo paura di essere scoperti diversi, anormali, abbiamo paura di essere criticati e rifiutati. E’ per questa ragione che abbiamo molta più difficoltà ad ammettere di soffrire per l’ansia piuttosto che per un mal di stomaco! Perché ce ne vergogniamo!
Senza rendercene conto, mettiamo automaticamente in discussione la nostra dignità!
Se senti di avere difficoltà di questo tipo (si tratta di una questione molto comune) ho messo a punto una serie di servizi che puoi utilizzare direttamenta da casa (vai ai servizi online).
Come lavoro
Leggi tuttoCome psicologo clinico e psicoterapeuta ho una preparazione decennale nell’ambito della prevenzione, diagnosi e cura dei problemi psicologici e relazionali.
-
Non inizio un percorso senza un preciso piano d’azione e degli obiettivi da raggiungere;
-
Do un senso alle parole e una risposta chiara alle domande;
-
Non credo nelle terapie infinite. Se il lavoro è corretto i risultati si vedono.
Freudiana, Cognitiva, Relazionale? Quale terapia è la migliore?
Per lo psicoterapeuta l’adesione ad una scuola o ad un modello corrisponde ad un set di chiavi per un meccanico.
Non ne esistono alcune che sono migliori di altre in assoluto.
Esistono le persone e le loro esigenze. E la necessità di agire in maniera efficace e ridurre la sofferenza in tempi brevi.
Negli anni ho sentito il bisogno di dotarmi di differenti tipi di strumenti, perché ogni persona è diversa e una terapia che vada bene per tutti non esiste.
Non bisogna dimenticare che è la terapia che deve adattarsi alle esigenze del cliente e non il contrario.
La conoscenza di più modelli di fatto moltiplica l’efficacia del trattamento perché equivale ad avere una “cassetta degli attrezzi” molto più completa.
→Il mio primo modello di riferimento è quello psicosomatico: derivato dai più recenti studi di psicofisiologia, neuropsicologia, psicologia sperimentale e psicoterapia. E’ indicato per la maggior parte dei disturbi sintomatici e di personalità.E’ vantaggioso in quanto permette di accedere al problema, non da una, ma da 4 differenti vie:
- quella cognitiva
- quella affettiva
- quella somatica
- quella comportamentale
→Utilizzo frequentemente molte tecniche di derivazione cognitiva e comportamentale: alla base di questo modello di intervento i processi di pensiero assumono un ruolo fondamentale. La terapia è basata sul riconoscimento e modifica delle rappresentazioni disfunzionali che generano e mantengono il disturbo.Sono gli strumenti cardine r il trattamento dell’ansia (attacchi di panico, fobia sociale, ipocondria) e dei disturbi dell’umore (depressione).
→Mi avvalgo anche delle tecniche derivate dalla mindfulness, che rappresenta oggi la componente centrale di una serie di nuovi trattamenti scientificamente validati e ha dimostrato nel corso dei decenni di essere una pratica di elevata efficacia e adatta alla maggior parte delle persone.
E’ utile nel trattamento di ansia e depressione, nel disturbo ossessivo-compulsivo, nello stress in generale e in un gran numero di altre condizioni, nei disturbi alimentari e nell’obesità così come nelle dipendenze patologiche. Anche in assenza di specifiche patologie, si è dimostrata in grado di incrementare il livello di salute psicologica e le potenzialità di individui e gruppi di persone di tutte le età.
→Il Therapeutic assessment rappresenta un modo rivoluzionario di utilizzare la diagnosi psicologica e di interpretare il rapporto con lo psicologo.
Si tratta di una modalità di lavoro che coinvolge attivamente il cliente. Collaborazione, rispetto ed empatia ne sono alla base. Questo genere di lavoro rappresenta un’esperienza veramente nuova e molto positiva in cui il paziente può sentirsi compreso ed accettato. Chiunque abbia partecipato ad un processo impostato in questo modo ne è rimasto sorpreso. Scopri di più
→Infine utilizzo un modello di DPT (Developmental Play Therapy): E’ quello che utilizzo con i bambini. Consiste in un particolare tipo di “dialogo” che assegna particolare importanza al linguaggio non verbale, alla postura, alla prossemica.
E’ indicato nei casi in cui il bambino è ingestibile, quando è presente iperattività e disattenzione, quando il bambino è impulsivo, quando appare preoccupato e nelle esperienze traumatiche. Consente di ottenere in tempi relativamente brevi risultati sorprendenti.
In ogni caso, qualsiasi tecnica o modello da me adottato rientra nelle cosiddette TCS (Terapie Centrate sulla Soluzione).
Cosa vuol dire?
Contrariamente a quanto accade con le Terapie Centrate sul Problema, essere concentrati sulla soluzione evita, ad esempio, speculazioni inutili: quando si pone attenzione al presente evitando di scavare troppo nel passato, si rinuncia a quella che in molti casi è una incessante ricerca di spiegazioni che genera innumerevoli perché a cui magari si risponderà con altri perché. E’ in questo modo che le terapie arrivano a durare anni!
La terapia deve durare il meno possibile…giusto il tempo di poter avviare un processo di cambiamento che poi sarà continuato autonomamente dal paziente!
Puoi fidarti! Sostengo la “Carta dei Diritti del consumatore” del CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) che ti garantisce la massima trasparenza, sicurezza e qualità dei servizi erogati.
Il lavoro con i bambini è diverso da quello con gli adulti?
Sì e no. Con i bambini si tende a lavorare in maniera più strategica. Significa che quasi sempre gli incontri coinvolgeranno la famiglia del minore: si possono avere di volta in volta sedute genitore-figlio, familiari congiunte o individuali. In certi casi si può lavorare solo sui genitori lasciando il bambino a casa.
I bambini hanno solitamente grosse capacità di recupero ma poche strategie per opporsi allo stress. Perciò è di fondamentale importanza intervenire subito: i veri danni non si creano quasi mai per i singoli avvenimenti negativi ma quando lo stress si protrae per anni.
Nell’area infanzia trovi tutte le informazioni per capire se il tuo bambino è in difficoltà e come puoi iniziare ad intervenire, anche da casa.
Scopri quali sono i più diffusi disturbi cui vanno incontro i bambini.
Lo psicologo oggi
Leggi tuttoAnche se lo psicologo non è mai stato il “dottore dei matti”, negli ultimi venti anni la professione è cambiata ulteriormente. Oggi è un professionista che collabora con pediatri, medici di base, psichiatri, nutrizionisti, ginecologi, cardiologi, gastroenterologi, insegnanti e persino giudici, avvocati e architetti.
Così come ci rivolgiamo al nostro medico di base che dopo un’accurata analisi ci indica come risolvere il problema, anche inviandoci ad uno specialista, così quando la sofferenza riguarda la vita vissuta lo psicologo è la persona giusta a cui rivolgersi.
Lo psicologo deve essere considerato il centro di una rete di supporto per minori, famiglie e singoli individui.
Hai ricevuto una diagnosi per una patologia importante?
Così come molti altri colleghi, ho deciso di lavorare con le persone portatrici di un disagio mentale importante.
Spesso si crede che lo psicologo debba occuparsi solo delle persone che solitamente stanno bene ma che per vari motivi attraversano un periodo difficile o sono particolarmente stressate. Insomma, per molti lo psicologo cura le cose leggere mentre chi sta veramente male deve andare da qualcun altro. Uno psichiatra magari.
Questa confusione nasce perché chi si rivolge ad uno psichiatra, spesso soffre per una patologia che necessita di una cura farmacologica. Gli psicofarmaci sono particolarmente efficaci per ridurre la sofferenza e in certi casi non se ne può fare a meno. Quello che bisogna capire però, è che nonostante la loro grande efficacia, essi non possono risolvere per intero i problemi del paziente.
Con una metafora, potremmo dire che i farmaci, proprio come un mezzo pesante preparano e spianano la strada verso la guarigione, ma non ci forniscono né un mezzo né un motivo per percorrerla.
E’ per questa ragione che molto spesso alla terapia farmacologica va associata una psicoterapia.
Molte ricerche dimostrano proprio che la cura farmacologica è più efficace se affiancata alla psicoterapia.
Mettiamo il caso di una persona che soffre di depressione e inizia a sentirsi meglio grazie agli antidepressivi; ottima notizia! Però noi sappiamo che la depressione è una condizione potenzialmente cronica, può durare molti anni, e nel frattempo quella persona può aver subito parecchio gli assalti della malattia, perdendo i propri amici e contatti; la vita sociale e le possibilità di inserimento si sono ridotte. Si capisce come sentirsi meglio, con più voglia e più enenrgia, grazie ai farmaci non sia affatto sufficiente se poi siamo rimasti così isolati dal mondo da non sapere che altro fare se non starcene in casa a guardare la televisione!
I farmaci non possono agire su uno stile di pensiero improntato al pessimismo. Non possono cambiare l’idea che abbiamo di noi stessi.
E’ qui che lo psicoterapeuta assume una importanza fondamentale: la relazione terapeutica, che non è fatta di chiacchiere ma di strumenti per la crescita, produce cambiamenti che prima era impossibile immaginare.
Percorso formativo
Leggi tuttoLaureato presso l’Università di Roma “Sapienza”
Ho conseguito la laurea quinquennale in Psicologia Clinica nel 2007 presso l’università “Sapienza” di Roma. Durante gli studi, la particolare attenzione rivolta allo studio dell’ansia e delle manifestazioni associate ha portato alla stesura e alla successiva pubblicazione del mio libro –La Fobia Sociale -edito da Armando Editore nell’anno 2009.
Successivamente ho lavorato in numerose strutture pubbliche di Roma e Frosinone, in reparti ospedalieri, strutture riabilitative e terapeutiche dove ho maturato la mia esperienza nell’ambito della patologia mentale di grado severo.
Ho ottenuto la specializzazione in Psicoterapia presso l’ospedale “Cristo Re” di Roma, durante il quale ho sviluppato un test diagnostico per la prevenzione psicologica in ambito pediatrico tutt’ora in uso.
Ho conseguito diversi master di perfezionamento, tra cui il master in “psicologia dello sport”; collaboro con la Federazione Italiana Nuoto (F.I.N.) per la realizzazione di progetti educativi e seminari in ambito sportivo.
Sono autore di libri, articoli di psicologia su quotidiani, riviste cartacee e online.
Ho sviluppato un modello di intervento per la disassuefazione tabagica unico in Italia e ho presentato i miei lavori sul gioco d’azzardo patologico e sulle nuove dipendenze in occasione di convegni nazionali.